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PSICOLOGIA

Pensare positivo è l’arma contro la sfortuna

Alcuni la chiamano sfiga , altri sfortuna, altri ancora malasorte, ma esiste davvero questa condizione nefasta che ci condiziona al punto da farci fare cose alquanto bizzarre? O si tratta piuttosto di un autoconvincimento? Forse è una di quelle cose che non spiegheremo mai, ma se c’è gente che crede al malocchio e che richiede riti propiziatori per ingraziarsi la buona sorte quanto meno riflettere sul perché.

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Mi faccio in quattro e qualcosa va sempre storto

A chi non è capitato di organizzare un qualcosa per filo e per segno e poi, alla fine, di veder tutto mandato all’aria per una fatalità, un evento casuale, una coincidenza disfattista? Per esempio, avete organizzato nel dettaglio un viaggio, avete scelto un periodo in cui è difficile che il bambino si ammali, e avete, con vostra grande fortuna, beccato tutti i biglietti ai prezzi più bassi, ma il giorno prima della partenza suocera, che di solito gode di ottima salute, cade e si rompe un femore. Ecco, questa voi la chiamereste sfortuna, iella se continua a protrarsi per un periodo di tempo più lungo. Cosa sta accadendo? Si tratta solo di una coincidenza? Probabilmente sì, ma se devi rimandare il viaggio perché suocera si è rotta il femore, se la badante ha la febbre proprio in quei giorni e tenere devi tenere suocera a casa, se in contemporanea tuo figlio prende il morbillo, allora parlare di sfiga non solo è lecito, ma potrebbe essere anche catartico.

Fatalità o domanda di scelte?

Le cose quindi vanno male perché qualcuno manovra i fili del nostro destino (e ci prende pure gusto) oppure perché la vita è fatta di scelte e di conseguenze? Potremmo pensare che si tratti anche di una giusta combinazione tra le due cose, ma in tutto sta nella nostra mente mente , nella capacità di vivere una determinata condizione, di affrontarla e superarla. Spieghiamo meglio. Ritorniamo all’esempio della suocera che si rompe il femoreil giorno prima della vostra partenza. Vista così sembra sfiga, un evento casuale sfortunato che vi manda a monte le vacanze, quindi lo vedete in accezione negativa. Ma se voi restate a casa e l’aereo su cui voi dovevate viaggiare precipita, gli eventi assumete tutto un altro connotato e vengono in accezione positiva, vi ritene quindi assolutamente fortunati a non essere visti partiti.

Il giusto atteggiamento mentale è fondamentale

Dobbiamo prima di tutto allontanarci da quelli che sono i pensieri negativi . Dobbiamo prendere le distanze da una concezione disfattista degli eventi che ci accadono. Pensare positivo è un trucchetto che serve sempre. Bisogna quindi riprendere il controllo di noi stessi e indirizzare i nostri pensieri verso la positività concentrandoci obiettivi e non sugli ostacoli che ci separano dal loro raggiungimento. Fondamentale è anche non nascondersi dietro la scusante della sfiga. Se fai tardi al lavoro perché ti sei dimenticato che c’è lo sciopero dei mezzi, la colpa non è di sicuro della sfiga, ma la tua che ti eri scordato dello sciopero. Trovate, infine, il lato positivo anche degli eventi negativi, a ben guardare uno c’è sempre.

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